La Basilica Pontificia Santa Maria Assunta a Castellabate La Basilica romanica di Castellabate, in toponomastica "Duomo", risale alla prima meta' del sec. XII.
L'Inghiottitoio del Bussento è raggiungibile tramite un sentiero turistico che conduce nell'alveo del fiume omonimo e quindi, dopo poche decine di metri, alla grotta.
Dall'interno dello Xenodochio scendeva una grande scala che, attraverso un arco, immetteva nel propileo, il portico comunemente chiamato dal popolo "u sieggiu", il seggio, il sedile.
Lasciata la macchina nei pressi della piazzetta San Michele, si prosegue a piedi per un sentiero sterrato che gradualmente si arrampica sui fianchi del monte.
Sin da epoca antichissima, almeno a partire dalla fine del III millennio a. C., le coste del Cilento sono toccate dalla navigazione che dalle isole Eolie e dallo stretto di Messina si spingevano nel medio Tirreno.
È certamente il convento più importante di Laurino e del comprensorio. Posto ai piedi del paese, il convento di Sant' Antonio fu costruito sulle rovine del Nosocomio di Sant' Antonio Abate e sorse come...
I monti Alburni, da "albus", così denominati per la presenza delle bianche rocce di origine calcarea che ne caratterizzano la conformazione, costituiscono la parte settentrionale del Parco.
Situate nel massiccio dei Monti Alburni, le Grotte di Pertosa-Auletta sono uno dei geositi focali del Geoparco “Cilento” e presentano due unicità
Le Grotte di Castelcivita costituiscono, con un totale di circa 4800 m di lunghezza, uno dei complessi speleologici più estesi dell’Italia meridionale.
Un canyon ricoperto da lussureggiante vegetazione da visitare percorrendo un sentiero che si snoda dal centro storico lungo un ruscello con sorgenti, cascate, un antico mulino fino alla grotta dove si assiste alla risorgenza del fiume carsico Bussento.
Al culmine della valle, in una piccola conca erbosa circondata da faggi, si apre una profonda e spettacolare voragine, la Grava di Vesalo, l’inghiottittoio entro cui si getta il torrente Milenzio.
Felitto custodisce gelosamente uno dei paesaggi più incantevoli che si possono ammirare in Campania: si tratta dell’area protetta delle “Gole del Calore”.
Alle porte dell’abitato di Rofrano, il Fiume Mingardo ha scavato nel corso di milioni di anni una forra lunga circa 500 mt.
La costruzione della chiesa di S.Filippo d’Agira risale al secolo XVIII. Nel corso dell’edificazione, avviata sull’area una volta occupata dal Palazzo Baronale, dovette essere compresa la preesistente cappellina del XIII secolo.
La chiesa dell’Annunziata, risalente al 1500, si trova lungo la strada che dal Palazzo ducale porta alla piazza principale,Piazza Agostino Magliani o Piazza del Foro.